È noto che gli eroi soddisfano i nostri bisogni di sicurezza, sopravvivenza, felicità, salute, speranza, giustizia, cura, crescita, istruzione, guarigione e quant’altro ognuno desidererebbe dalla vita, ma quanti eroi sono presenti nella nostra vita? Forse conviene che ognuno di noi diventi un eroe per se stesso.
Questa è l’azione continuamente compiuta dagli eroi invisibili di EDEN: gli iscritti a EDEN, persone normali che, senza fare cose eclatanti, semplicemente vengono formati a vivere in maniera più rilassata e tranquilla e ad intervenire nei propri ambiti di vita con azioni costruttive mirate a migliorare la qualità della vita e la salute.
Tutte le iniziative di EDEN, ente del Terzo Settore (Decreto legislativo 117/2017), sono profondamente rispettose della privacy dei propri iscritti e non entrano mai in questioni di proselitismo religioso e/o politico e sono in linea con la preghiera della serenità (Serenity Prayer) scritta nel XX° secolo dal teologo protestante statunitense Reinhold Niebuhr Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non possono cambiare, il coraggio di cambiare quello che si può cambiare e la saggezza di distinguere le une dalle altre.
In Italia, secondo lo studio “L’era del disagio“, realizzato da Inc Non Profit Lab, in collaborazione con Astraricerche e con il patrocinio di Rai per la Sostenibilità, infatti, il 60% delle persone afferma di convivere con un disagio psicologico; di questi, il 75% sono giovani (di cui l’81% sono ragazze).
L’azione sociale di EDEN, nel suo piccolo, tende ad alleviare le dilaganti dimensioni del disagio.
Recenti ricerche dicono che il 29,4% delle persone affermano di provare a farcela da soli, magari prendendo farmaci senza prescrizione (27,6%). Un dato significativo è quello che evidenziano che il 10,8% di ragazzi tra i 15 e i 24 anni prendono psicofarmaci senza prescrizione medica. Lo farebbero per diverse ragioni: per dormire, dimagrire ed essere più performanti negli studi. Ed è proprio tra gli studenti che la percentuale di chi usa psicofarmaci sale al 18%. Un dato della ricerca che dovrebbe ulteriormente farci riflettere è quello che afferma che i più giovani, i nati dal 1995-2010, sono lasciati troppo soli con i loro problemi.
Perché il disagio psicologico personale danneggia le relazioni?
La mancanza di strumenti efficaci per affrontare le situazioni problematiche può portare a chiudersi in sé stessi e a essere soffocati dalle proprie sensazioni di angoscia e sconforto. Questo stato di cose è aggravato da una sorta di contagio emozionale negativo che si verifica quando si vive a stretto contatto fisico o mentale con altre persone il cui atteggiamento mentale anch’esso è influenzato dalla generale mancanza di speranza di un futuro migliore. In genere, l’individuo che soffre di disagi di tipo psicologici tende a prendere le distanze dalle persone positive per aggrapparsi sempre di più alla sofferenza.
Un’esplosione di dipendenze
Secondo gli psichiatri è in atto una policrisi, cioè un bombardamento che colpisce l’essere umano da più fronti: strascichi post-pandemia, guerre, inflazione galoppante e turbolenze sociali. Questi potentissimi fattori stressogeni stanno fungendo da detonatore a un disagio psicologico ed emotivo di un’intensità che supera di gran lunga le possibilità dell’individuo di poterle gestire. Questa situazione comporta un’altra drammatica conseguenza: il ricorso sempre più frequente a soluzioni devastanti quali l’assunzione di sostanze stupefacenti di tipo eccitatorio, ansiolitici, alcol e oppioidi.
Secondo la ricerca di Demoskopika pubblicata in questi giorni, c’è un altro elemento abbastanza insidioso: sarebbero oltre 1,1 milioni gli under 35 anni a rischio elevato di dipendenza da social media con i giovanissimi tra i più esposti alle insidie comportamentali della rete che peserebbero per quasi il 40% sul totale.
Il ruolo delle organizzazioni del Terzo Settore (Decreto legislativo 117/2017)
Nell’attuale quadro sociale, per dirla con un eufemismo, poco rassicurante, le organizzazioni del Terzo Settore rivestono una particolare importanza. Per Terzo Settore, si intende l’insieme degli enti privati che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività di interesse generale che tendono ad alleviare la generale situazione di disagio, tra le quali vi è EDEN.
In queste, significativo è il ruolo svolto dal volontariato che agisce facendosi carico di iniziative di utilità sociale che valuta necessarie, esercitandole responsabilmente nei confronti delle persone, della società in genere e del territorio. I volontari agiscono per propria scelta personale, consapevole e libera, anche con il versamento di modeste quote sociali che, negli enti del Terzo Settore, sono di vitale importanza, per mantenere efficienti gli enti di appartenenza perché possano continuare a proporre le iniziative che in genere seguono la preziosa etica della responsabilità e che coprono una vastissima area, dalla tutela dell’ambiente, all’animazione culturale, dai servizi alla persona all’assistenza sanitaria.
A mio avviso, tra le numerose emergenze che contraddistinguono il nostro tempo, la salute mentale rappresenta una delle più importanti in quanto è il diritto umano fondamentale e peraltro è il nostro lascito di civiltà alle future generazioni. Quale mondo e quale mentalità stiamo lasciando ai giovani?
Per questo ti ringrazio se vorrai sostenere EDEN (o continuare a farlo se sei già un suo iscritto) e a diffondere la sua mission di pace e benessere.
Per iscriversi a EDEN o rinnovare l’iscrizione bastano € 60. La quota, valida un anno, si può fare anche da qui https://www.entedieducazionenaturale.it/prima-iscrizione-rinnovo-quota/
Grazie, grazie di esistere da EDEN e da Gino Tritto